GIORNATA DI PREŠEREN 2024: LA FESTA DELLA CULTURA SLOVENA |
Giovedì 8 febbraio | 

ALEŠ SEDMAK: MOSTRA RETROSPETTIVA

Presentazione della monografia: Galleria civica Pirano – Giovedì, 8.02.2024, alle ore 11

La monografia ripercorre tutti i periodi dei quasi cinquant’anni di carriera artistica di Aleš Sedmak. Questa figura poliedrica e le sue opere saranno esplorate da vari punti di vista: Mara Ambrožič Verderber, direttrice delle GCP; Zoran Poznič, scultore, professionista nel settore delle arti visive e della politica, attuale Sindaco di Trbovlje; Nives Marvin, curatrice delle GCP; Marko Košan, storico dell’arte, critico e curatore della Galleria d’arte della Carinzia; Tea Štoka, pubblicista; e Tomaž Wraber, ex presidente dell’Associazione dei non vedenti e ipovedenti della Slovenia.

La monografia, concepita da Aleš Sedmak, è stata finalizzata da Duška Đukić. Il progetto è stato sostenuto dalla Società Kaverljag, dall’Unione degli Artisti Visivi di Slovenia (ZDSLU) di Lubiana, dal Comune di Capodistria e dal Rotary Club di Capodistria. Autori dei testi e collaboratori sono stati invitati alla presentazione della monografia, che sarà arricchita da un evento musicale del Quartetto d’archi, organizzato dalla Società Amici della Musica.

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NEŽKA ZAMAR: (UN)TRUSTED SOURCE, A SERIES OF INVISIBLE PRACTICES

Inaugurazione della mostra: Galleria Loggia Capodistria, Giovedì, 8.02.2024, alle ore 18

A cura di: Nives Marvin e Ana Papež

La giovane artista costiera Nežka Zamar opera all’intersezione delle pratiche artistiche contemporanee visivo-performative, che definiscono il suo lavoro come fondamentalmente concettuale. Alla Galleria Loggia di Capodistria, si presenta per la prima volta con il progetto (Un)trusted Source, A Series of Invisible Practices, selezionato nell’ultimo bando pubblico Porte Aperte. Ogni capitolo di questo progetto interdisciplinare e temporalmente strutturato inizia con una ricerca sul campo e si conclude con una documentazione del risultato, ponendo un’enfasi particolare sul processo artistico. L’insieme dei capitoli affronta il concetto complesso di rappresentazione e il rapporto che la percezione ha con essa. L’opera artistica attinge dal concetto di rappresentazione nella teoria dell’arte, con l’obiettivo di esplorarlo nel contesto sociale – in uno spazio intermedio, dove il concetto e il mezzo diventano interscambiabili nell’ambito di un approccio transdisciplinare.

La performance nel progetto funge da nodo strutturale; è indissolubilmente legata alla ricerca e alla documentazione, al punto di partenza e al risultato, abbandona il ruolo di protagonista e si sviluppa dietro le quinte. (Un)trusted Source, A Series of Invisible Practices comunica con il pubblico attraverso una presentazione finale di installazioni spaziali autonome. Sfida i visitatori a riflettere sull’importanza che attribuiamo agli eventi, a seconda di come sono stati rappresentati e da chi sono stati mostrati o concepiti.

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