Emil Memon, Saintly Body | 4.02.2022 – 30.05.2022 | Galleria Loggia, Capodistria | Inaugurazione: Venerdì 4.2.2022, h 18.00 |
Invitata speciale: Natsumi K. Goldfish (Tokyo/ New York)
La creazione multimediale di Emil Memon può essere vista come una raccolta di frammenti di riflessione continua, di esperienza e pratica. Ogni progetto è concepito concettualmente per essere sempre connesso a un qualche riferimento e idea. In quanto tale, può esistere in autonomia, ma allo stesso tempo può far parte di un orizzonte più ampio, dove pittura, performance, musica, poesia, voce e immagine in movimento si materializzano e uniscono. Come integrazione, aggiornamento o contrappunto. Cosa ci racconta quindi l'artista? Le sue storie, potremmo dire. Storie su ciò che ha visto e sperimentato.
L'ispirazione può arrivare da molti luoghi e tempi differenti. Dal frastuono del porto, la pace del vigneto, il brusio della metropoli, il viaggio in treno, dalla vista sul mare, dalle strade solitarie di SOHO di notte, da un incontro, un libro, una conversazione, un film, una conferenza… Non si lascia alle spalle il passato e non lo elimina. Il passato diventa il presente. Le tracce rimangono, con il passaggio da un ambito culturale all'altro, da un mezzo espressivo all'altro, si stratificano e si trasferiscono in nuove dimensioni. La dualità figurativa dei dipinti nella serie di tre dipinti intitolata Triptih ŠKUC (Trittico ŠKUC), dei primi anni 80, continua e si trasferisce all'installazione nella Galleria Loggia. In effetti, c'è sempre stata una trinità, legata soprattutto al contesto e dettata dall'ambiente, dagli studi e dalle esperienze dell'artista: “gli anni di piombo nella Firenze della fine degli anni 70", “la cultura alternativa" a Lubiana nei primi anni 80, “la distopia urbana" di New York dai primi anni 80 in poi, con una scena artistica spettacolare, fino ad oggi. Sempre e ovunque ai margini: controcultura, sottocultura, arte politica, graffiti, club…
Anche questa volta ci sono tre spazi espositivi, piazza Tito davanti alla galleria, la scalinata e le sale espositive. L'installazione all'ingresso della galleria ci indica la mostra, che ricorda la Forma viva di Portorose, la rovina abbandonata, le tracce, i frammenti. Il titolo Consolidation of the West indica la riflessione sul dominio immaginario del mondo occidentale e lo colloca concettualmente nella mostra. Mentre saliamo le scale, siamo colpiti dallo sguardo dell'attrice Yuko Torihara nel ruolo di Yukio Mishima dal film di Memon. Più su, nella parete laterale c'è il Triptih ŠKUC št.1 (Trittico ŠKUC n° 1) – il dipinto smarrito e ritrovato dopo quarant'anni, in tutta la sua bellezza e con una storia lunga e avvincente.
Le due sale espositive sono pensate in duplice ruolo; si parte dalla sala piccola e intima ad arrivare all’altra grande e spettacolare. Le immagini tratte dai media sono intervallate dalle scene dei film e dei video di Memon, il concetto di astrazione si relaziona con le scene del mondo personale. Che è (stato) il mondo del rock 'n' roll, dei club, delle gallerie, delle strade, dei grattacieli, delle caffetterie e dei bar. Un mondo di concerti, mostre, installazioni, proiezioni, film, libri, dipinti e oggetti. Un mondo di poster, graffiti, dischi, cinema e feste private.
Tecniche di raffigurazione e rappresentazione, mezzi espressivi e materiali appartengono a un ampio spettro di arti di riferimento: pittura hard edge, pittura a campi di colore e graffiti, all over e spray paint, immagine nuova e pop art, film sperimentale, video musicale, il ready made, realismo fotografico e tattiche di appropriazione, collage e assemblaggio, ambiente e installazione… Si incontrano e alternano l’uso monocromatico dei colori nero e rosso, il dripping, materialità e costruzione dei pezzi, e poi, l'estetica del disegno e il riflesso dell'immagine sullo schermo. Ci sono vulnerabilità e la bellezza del corpo, la poetica del tratto e della lettera, la fragilità della parola e del volto.
Il rapporto di Memon con l'arte è concettuale e contiene ampiezza espressiva. La bidimensionalità si riversa nella spaziosità e nella pittoricità. Assieme alla mentalità e all’energia concentrata. La dualità delle immagini mediali e delle immagini del mondo personale dell'artista ha le sue basi nell'astrazione e nell'estetica della visualità, nei tratti e nei colori, nella composizione e nelle proporzioni. Alcune immagini precedenti hanno ora nuovi formati e costellazioni differenti. Dipinti e disegni, oggetti e immagini in movimento si trovano bene insieme nello spazio. Creano un'atmosfera di ospitalità, accolgono le opere d'arte di Natsumi K Goldfish e le poesie del fratello di Emil, Vladimir Memon, presentano la poesia, il film e la musica dell'artista. Non escludono, sono aperte e amichevoli, proprio come il loro ideatore. È così che possiamo descrivere questa mostra. Oppure possiamo definirla come revisione e riflessione delle mostre che l'artista ha visto, curato o analizzato, delle storie che ha vissuto, delle esperienze che ha maturato, degli artisti e dei musicisti che ha incontrato e con cui ha collaborato, e dei dipinti, che ancora non è riuscito a trasportare attraverso l'Atlantico.
In accompagnamento alla prima mostra di Emil Memon nella natia Capodistria, che comprende quarant’anni della sua attività artistica, vale la pena aggiungere quanto segue: Non sono molti gli artisti pittori che sono anche musicisti, parolieri e cantautori. Ce ne sono ancora meno che si sono cimentati anche nel cinema. Soprattutto non in Slovenia. Emil Memon ha collaborato con musicisti da tutto il mondo, messo in scena concerti per poche persone e per grandi platee, allo stesso tempo ha realizzato numerosi cortometraggi e video, sempre associati alla sua musica e ai suoi testi poetici. Negli ultimi dieci anni ha progettato il lungometraggio Mishima Film. Ha scritto con cura la sceneggiatura e il diario di lavorazione, ha disegnato i caratteri e scritto i dialoghi, e ha invitato un amico, il regista Paul Wojtasik, a partecipare – insieme alle attrici hanno girato diverse ore di materiale. Alla mostra vedremo il film con un montaggio provvisorio, anche perché si stanno ancora attendendo finanziamenti per poterlo completare. Forse Emil Memon troverà una casa di produzione, come è riuscito a trovare la casa discografica Dallas Records, che ha prodotto il suo disco Saintly Body, che tra breve avrà l'opportunità di presentare in un concerto alla Galleria Monfort di Portorose.
Barbara Borčić
Emil Memon: Bio
Emil Memon è un artista visivo e musicista che vive tra New York e Capodistria. Ha studiato all'Accademia di Belle Arti di Firenze (Accademia di Belle Arti – BA in Pittura) e a Lubiana (ALU – Specialista in design e grafica), e ha completato la sua specializzazione »MFA in New Forms« al Pratt Institute di New York come borsista Fulbright. È inoltre attivo come critico e curatore di mostre collettive internazionali. Le sue opere si trovano nelle collezioni: Free Tibet House (NYC), ICC (International Criminal Court) all'Aia e in collezioni private (americane) e negli archivi di Postaja DIVA (SCCA-Lubiana).
Per lui, la creazione è un atto concettuale con cui promuove la coscienza sociale e il pensiero critico, e allo stesso tempo anche una pratica estetica che funziona in connessione con un contesto determinato. La sua arte si è sempre distinta per connessioni tra i media e i linguaggi artistici. Con la sua pratica artistica diversificata e plurimediale tematizza il modernismo e la cultura popolare. Con l'estetica pop dipinge la logica del capitalismo.
Ha realizzato installazioni e ambientazioni in gallerie e club di New York e ha tenuto concerti e performance (Club 34, Club USA, Super Club, Limelight, The Tunnel, The Roxy, Danceteria…). Oltre a installazioni, pittura e grafica, si occupa di film (Super8), di video e di musica. Ha pubblicato diversi CD e video musicali da solo o in collaborazione con musicisti di New York. Attualmente sta girando il suo primo lungometraggio dal titolo Mishima Film, in collaborazione con Paul Wojtasik, artista, regista e direttore della fotografia. Il trailer del film è disponibile su https://vimeo.com/216625964.
Dopo il rientro in Slovenia, ha presentato quattro mostre personali a Lubiana tra il 2019 e il 2021: Three Steps to Madness. Social Sculpture and Other Short Stories nella Soba projektov SCCA (Camera di progetti SCCA) è stata un'esposizione multimediale delle sue diverse creazioni: installazioni spaziali, videoproiezioni, sculture, poster, stampe e oggetti. Mishima Film A Killer Show il progetto è stato presentato nella GalerijaGallery con un trailer, scene fotografiche del film, stampe, fotografie, disegni e immagini create durante la realizzazione del film ed è stato proiettato il film con un montaggio provvisorio alla fine della mostra. Alla successiva mostra con conversazione Once upon a time in NYC, presentata nella stessa galleria, ha collaborato con l'artista americana di fama internazionale Colette Lumiere. Nel 2021 si è presentato alla galleria Cirkulacija 2 con la mostra Graffiti, una presentazione spaziale sul tema dei graffiti e un concerto come solista.
Progetti/mostre (selezione)
Negli anni '80 ha tenuto diverse mostre personali in Jugoslavia (es. Galleria Škuc Ljubljana, Galleria d'Arte Contemporanea, Zagabria, Galleria SKC, Belgrado – 1981, 1982), successivamente ha partecipato a mostre collettive in tutto il mondo (New York, Berlino, Miami, Bogota, Monaco, Lubiana, Washington DC, Berlino, Miami, Bogota, Belgrado, L'Aia, Manchester, Los Angeles, Ottawa, Lugano); inoltre anche alla Duke University, NC; Manchester Community College, CT; Museum School, Boston; Pratt Institute Brooklyn, NYC; Museum School in Boston; Civilian Warfare Gallery, East Village, NYC, First East Village Film Festival, Limbo Lounge, Kenny Schachter’s Flamingo East Shows, NYC; Escape from Alkatraz, Williamsburg Art and Historical Center Gallery, Brooklyn, NYC; Tribes Gallery, NYC; The Nippon Club Gallery, NYC; Lace Gallery, Los Angeles; UnionDocs, Brooklyn,NYC; NYC; Bushwick Open Studios, Brooklyn,NYC; TrashArt und XXL (kustos ADLER A.F), Neurotitan, Berlino – Monaco, DUMBO ART Happening, NYC,.
Come membro del gruppo artistico ATW ha collaborato nella galleria newyorchese PS.1 (1990) e con il progetto Inbetween alla biennale di Venezia (1994).
In collaborazione con l’artista Tobias Putrih ha realizzato DC/Project come installazione permanente all’ambasciata slovena a Washington (2009).
Mostre collettive in Slovenia (2015-2019)
In Slovenia ha partecipato negli ultimi anni a seguenti mostre e progetti: Mostra fotografica internazionale Živeti /Live (Vivere) alla Koroška galerija likovnih umetnosti, Slovenj Gradec, 2015; Večmedijske prakse in produkcijska prizorišča (Pratiche multimediali e luoghi di produzione) con curatori: B. Borčić e Igor Španjol, MSUM – Museo delle Arti Contemporanee Metelkova (Lubiana, 2017). È stato incluso nel SCCA-Ljubljana programma di arte visiva slovena Povratna zanka (Loop di ritorno) con la curatrice Ida Hiršenfelder, si è presentato sulla facciata mediatica del MSU – Museo di arte contemporanea (Zagabria, 2014); Postaja DIVA predstavlja III (Stazione DIVA presenta III) con la curatrice Barbara Borčić, è stato presentato a: Lace Gallery (Los Angeles, 2016), Union Docs (New York, 2016), Cineteca slovena (Lubiana, 2017) e Ob nekem času, na nekem mestu (Ad un certo punto, da qualche parte) (Peter Cerovšek selezione da Postaja DIVA), nell'ambito di Noč kratkih filmov (Notte di cortometraggi), Cineteca slovena (Lubiana, 2017); VideoDvorišče.2, Galleria Škuc (Ljubljana, 2020).
Curatore/scrittore
Emil Memon è attivo anche come scrittore e curatore di mostre collettive internazionali:
42 23rd art show at multiple floors of 23 St. Townhouse in NYC, 1994;
The Von Show, Armory Week, NYC, 2012 (http://vonshowart.blogspot.com/;
HyperAbstraction, Armory Week / SoHo, NYC, 2013 (http://hyperabstraction.blogspot.com/);
e insieme a Kyoko Sato Ono: Japanese and Contemporary Art, The Nippon Gallery, NYC, 2014 (http://japonismcontemporaryart.blogspot.com/) and The History of the World Vol.2, The Week of Frieze Art Fair in New York, SoHo, NYC, 2015 (http://how2artshow.blogspot.com/).
Pubblicazione dei testi:
Emil Memon: Diamantna serija, Likovne besede, št. 89-90, 2009
http://blog.geismar.net/2018/03/nice-text-and-review-by-emil-memon-on.html
https://www.tribes.org/web/2008/06/21/richard-prince-at-the-guggenheim-museum-by-emil-memon
Pubblicazioni nei media
Barbara Borčić, M'Zin, Likovna umetnost (Indok), Ljubljana, 1991, št. 6
Matej Mljač, Umetnost je matematika. Emil Memon, Slovenec v New Yorku, Mladina, 12. 3. 2001 https://www.mladina.si/104251/umetnost-je-matematika/
Meta Česnik, Portret: Emil Memom v New Yorku, TV Slovenija 1, Osmi dan, 26. 2. 2009 https://4d.rtvslo.si/arhiv/osmi-dan/29233089
Miha Colner, pogovor z Emilom Memonom, Radio Študent, Art-Area 162, 22. 12. 2010 http://old.radiostudent.si/article.php?sid=26009 SLOVENCI PO SVETU
Sebastijan Kopušar, Emil Memon. Nima sreče s svojimi deli, Slovenske novice, Slovenci po svetu, 26. 6. 2012 https://www.slovenskenovice.si/bulvar/domaci-trac/nima-srece-s-svojimi-deli
Slovenian artists Tobias Putrih and Emil Memon display their innovative work, Washington Life Magazine, June 2007 http://washingtonlife.com/issues/june-007/diplomatic_dance/page124.php
J. Š. A., Med Japonci tudi Slovenci, Delo, 5. 2. 2014 https://www.delo.si/kultura/razstave/med-japonci-tudi-slovenci.html
Making History Bushwick, NYC: Independent Publisher, 2016
http://www.pattyfab.com/making-history-bushwick-1/
Blaž Maljevec, Emil Memon: “New York je bil včasih drugačen", Radio Koper, Primorci po svetu, 20. 9. 2018 https://www.rtvslo.si/radiokoper/zgodbe/emil-memon-new-york-je-bil-vcasih-drugacen/466478
Urška Savič, Memon in Molier, Radio Študent, Kulturne novice, 1. 3. 2019 https://radiostudent.si/kultura/kulturne-novice/memon-in-moliere
Meta Česnik, Emil Memon v Projektni sobi SCCA, RTV Slovenija, Kultura, 1. 3. 2019 https://4d.rtvslo.si/arhiv/kultura/174599114
Damjana Kolar, Deset kulturnih dogodkov od četrtka do nedelje, Mladina – Kultura, 28. 2. 2019 https://www.mladina.si/189764/deset-kulturnih-dogodkov-od-cetrtka-do-nedelje/
Antonio Saccone, Parliamo di graffiti, intervista l'artista capodistriano Emil Memon a proposito dei graffiti (Radio Capodistria, Calle degli orti grandi, 3.1.2021)
https://www.rtvslo.si/rtv365/arhiv/174834092?s=radio_ita
Natsumi Godlfish: Bio
Natsumi Goldfish è un'artista giapponese con sede a New York, nata e cresciuta alla periferia di Tokyo, in Giappone.
Il luogo in cui è cresciuta durante la sua infanzia era un luogo a metà tra area urbana e suburbana, dove natura e cultura urbana e molti altri elementi diversi convivevano. L'ambiente circostante l'ha fatta crescere in modo naturale e le ha fatto credere nel pluralismo, o in qualcosa di simile all'idea di essere in sintonia con la verità dell'universo.
Le creazioni di Natsumi fanno parte del percorso verso la sua ricerca di differenze, confini e liminalità tra animali umani e non umani. Nel suo lavoro incorpora spesso oggetti artificiali di uso quotidiano come vasche da bagno, acquari e finestre, nonché esemplari di animali che per lei sono simboli degli esseri umani.
Dichiarazione
Se l'amore è l'essenza della vita, la vita è l'essenza della mia arte.
Il mio lavoro riflette la mia vita quotidiana, non come uno specchio, ma come la superficie di uno stagno increspato.
La mia creatività si basa sul mio interesse per il comportamento umano: gesti, azioni e abitudini che derivano da stati mentali consci e inconsci. Fin da bambina ero incuriosita dagli umani come creature uniche che vivono e muoiono per la loro mente, l’immaginazione e le creazioni. Una finestra è un simbolo della natura umana, così come lo sono molte altre figure nel mio lavoro. Il mio sogno eterno è attivare e far funzionare ciò che è sensuale e psichico, influenzando la mente, le emozioni, le convinzioni, i sogni, l'immaginazione e le caratteristiche individuali.
L'arte è come la guerra in quanto ha un forte impatto sulla mente, solo che non è distruttiva.
La mia sfida esistenziale è continuare a creare come persona giapponese cresciuta in Giappone in una famiglia giapponese, circondata solo da persone, lingua, leggi, senso condiviso di comunità, cultura e tradizione giapponesi e come qualcuno la cui vita e il cui mondo intero sono stati nel passato completati nella propria patria. Osservando la società e raffigurando la natura umana a distanza, il mio obiettivo è fornire prospettive di cose che sono relativamente sconosciute, non realizzate, nascoste, proibite o dimenticate, ma che sono comunque presenti nella vita di tutti i giorni.