NEMANJA CVIJANOVIĆ: LA PIAZZA DEI NON INDIFFERENTI | 

Retrospettiva – Galleria Loggia, Galleria Medusa e Magazzino Libertas, Capodistria, Galleria civica Pirano, 25.03.─21.05.2023 | 

Conferenza stampa: Venerdì, 24.03.2023, alle 11.00 nella Galleria civica Pirano | 

Inaugurazione della mostra: Sabato, 25.03.2023, alle 12.00 nella Galleria Loggia Capodistria | 

Curatrice: dott.ssa Majda Božeglav Japelj

La mostra antologica dell'artista croato Nemanja Cvijanović apre ufficialmente il ricco programma espositivo delle Gallerie costiere di Pirano previsto per l’anno 2023. La piazza dei non indifferenti rappresenta la prima grande presentazione delle opere di questo artista in Slovenia e in un più ampio contesto europeo.

Nemanja Cvijanović è annoverato tra i principali artisti concettuali croati della generazione di mezzo. Con il suo lavoro offre un approccio fresco e innovativo alla comprensione dell’impegno dell'artista e dell'arte nella pratica visiva contemporanea, dove dimostra di essere critico senza compromessi e ribelle in modo radicale, ma anche sottilmente ironico e brillante.
Curata dalla dott.ssa Majda Božeglav Japelj, la mostra intitolata La piazza dei non indifferenti è il risultato della selezione, realizzata dall'autore, di opere chiave appartenenti al fruttuoso periodo creativo ed espositivo di due decenni.

La produzione di questa gradne retrospettiva è resa possibile grazie alla collaborazione con numerosi partner, tra cui il Comune di Pirano, la Città Comune di Capodistria, il Ministero della Cultura della Repubblica di Slovenia, il Ministero della Cultura della Repubblica di Croazia, il Comune di Fiume, il MMSU, Museo d'arte moderna e contemporanea di Fiume, il Museo civico di Fiume e la Fondazione Rosa Luxemburg Stiftung Belgrado. Particolarmente preziosa è la collaborazione con le istituzioni museali croate, che grazie ai prestiti ottenuti di opere conservate nelle loro collezioni, hanno permesso di arricchire la presentazione dell’artista.

Nei quattro spazi espositivi di Pirano e Capodistria: la Galleria civica Pirano, le Galleria Medusa, Galleria Loggia e il Magazzino Libertas a Capodistria – verrà presentata un'ampia gamma di espressioni mediali: fotografie, dipinti, ceramiche, collage, video, grafiche, installazioni e creazioni multimediali. Dolce Terrore, Monumento a Fiume rossa, Seguitemi  compagni, evviva!, Un valzer? sono solo alcuni degli impegnativi titoli delle opere. La loro disposizione in luoghi diversi non segue una sequenza cronologica, ma evidenzia l'intenzione dell'autore di cercare un'adeguata installazione spaziale per le sue opere concettualmente forti in modo che possano stabilire un dialogo pieno di emozioni con lo spettatore.

Nell'ambito della preparazione del progetto, inoltre, ricordiamo che l'anno scorso  si è svolta presso l'Accademia di Belle Arti di Venezia anche la presentazione del libro L'antifascismo come monumento autodifensivo (editori: Rosa Luxemburg Stiftung Belgrado, Museo di arte moderna e contemporanea Fiume e Gallerie costiere Pirano).

Una parte integrante del progetto espositivo è costituita da un programma di visite guidate guide e laboratori specialistici per gli studenti di arti visive dell'Università del Litorale (PEF VUO). Il programma della date verrà pubblicato prossimamente.

Nemanja Cvijanović (Fiume, 1972) è un artista multimediale croato che lavora nel campo della video arte, della fotografia, della performance e dell'arte concettuale. Cvijanović si è laureato nel 1998 presso l’Accademia di Belle Arti di Venezia (professori: Tiozzo G. B., Patelli P., Di Raco C.). Nel 2010 ha completato la formazione magistrale presso la Facoltà di Design e Arti dell’Università IUAV di Venezia. È membro dell’Associazione croata degli artisti visivi (HDLU) di Fiume. Collabora professionalmente con la Galleria T293 di Napoli. Lavora come artista-curatore dal 2009, quando insieme ai suoi colleghi ha fondato la galleria internazionale SIZ (Comunità d'interesse autogestita) a Fiume. È docente all'Accademia di Belle Arti di Venezia e  all'Università del Litorale, Facoltà di studi educativi (UP PEF), il programma di studio Arti visive e design (VUO) a Capodistria. Ha esposto in diverse mostre personali e collettive in Croazia e nel mondo, in Italia, Austria, Belgio, Bosnia ed Erzegovina, Francia, Cina, Russia, Gran Bretagna, Svizzera, Corea, USA, Norvegia… Per il suo lavoro è stato più volte premiato. Vive e lavora tra Fiume e Venezia.

Mount Triglav on the Adriatic Sea, 2010, fotografia della performance

La Repubblica, 2007, luci neon

Un Valzer? ,2014, ceramica, acrilico, stoffa, spugna, paglia

INFORMAZIONI SUL PERCORSO ESPOSITIVO

Galleria Civica Pirano

La Galleria civica Pirano dispone di numerose opere – collage, video, grafiche, dipinti, installazioni e creazioni multimediali realizzate tra il 2002 e il 2019 – dove è facile riconoscere il caratteristico linguaggio visivo dell’artista. Nelle sue opere, Cvijanović tocca temi di attualità politica, economica e sociale, anche nell’ambito del sistema d’arte, associandoli e confrontandoli con la storia passata e recente. Un argomento a lui particolarmente caro è il processo di transizione dal sistema ideologicamente indottrinato dell’ex patria comune, alla società senza compromessi del capitalismo neoliberale.

L’atteggiamento critico ma senza falsi sentimentalismi di Cvijanović, affronta l’ostilità presente nell’odierna società che rifiuta la memoria dell’identità collettiva e personale del passato, negando anche i valori positivi, come: »l’equità, la fede in un futuro luminoso, la fratellanza e l’unità, la pace…« È attratto dall’estetica dei simboli e dal fenomeno della memoria collettiva, che attraverso la linea temporale della propaganda, acquista nelle sue opere significati completamente diversi.

La tagliente presa di posizione critica nelle opere che utilizzano il simbolismo dei segni è in certi luoghi eloquente in modo doloroso (Natura morta, Fasci al muro, All Right, La Repubblica …), altrove velatamente ironica e caustica (Do not fuck with Social Democracy, opere della serie di stemmi…). Si posizionano invece nella sfera di piccole storie personali e apparentemente insignificanti, nell’interpretazione di eventi storici recenti nell’ex patria comune, le due opere Seguitemi compagni, evviva! Una e tre sedie. In entrambi i casi, l’autore ha utilizzato reperti museali del Museo civico di Fiume e li ha collocati in funzione di oggetti ready made nella realtà della propria creazione multimediale.

Orari d'apertura: https://www.obalne-galerije.si/it/galleria-civica/

Galleria Loggia, Capodistria

L’opus operandi di Cvijanović è caratterizzato anche da opere destinate agli spazi pubblici particolari. Il Monumento al Fiume rosso – monumento allautodifesa esposto nella Galleria Loggia a Capodistria è stato creato nell’ambito del progetto Fiume 2020 – Capitale europea della cultura. L’installazione di una stella in cemento armato, ferro e vetro sul grattacielo cittadino evoca il ricordo di un’impresa simile già avvenuta durante la liberazione della città nel 1945.

“Monumento alla memoria e alla crisi di memoria”, come l’opera è stata sinteticamente descritta nel catalogo dell’evento, rappresenta una stella a cinque punte recuperata, trafitta da 2.800 frammenti di vetro rosso sulla sua superficie bianca (tanti sono i combattenti morti nella battaglia di Fiume). Quest’installazione di grandi dimensioni di Cvijanović ha turbato gli spiriti con il peso ideologico del suo apparire per tutta la durata della sua esposizione. Sembra però che l’autore rendendosi conto dell’impatto della sua opera, abbia incorporato in anticipo all’interno del suo nucleo tutte le reazioni del pubblico e le percezioni della cerchia pubblica più ampia, ivi compresi i taglienti frammenti di vetro con cui, in previsione di attacchi vandalici, ha corredato la sua superficie.

La rilevanza della sua scultura sociale non si è esaurita al termine del primo evento performativo. Anche nelle installazioni successive, in questo caso nelle aree limitate degli spazi della galleria, il discorso critico dell’artista si rinnova e si rafforza nuovamente. La mostra viene completata da un dettagliato catalogo, una monografia, dove sono descritti la cronologia degli eventi, la copertura mediatica e gli interventi scritti da vari autori che hanno esplorato in profondità il contesto socio-politico della posizione dell’artista.

Orari d'apertura: https://www.obalne-galerije.si/it/galleria-loggia/

Magazzino Libertas, Capodistria

Nell’ampio Magazzino Libertas, Cvijanović ha realizzato quella parte della sua essenza di artista in cui lo riconosciamo come un tipico rappresentante dell’»estetica dell’attivismo«. Attraverso attività interattive nello spazio pubblico e urbano, in cui entra in cooperazione con gruppi eterogenei, appare nel ruolo di un artista responsabile e consapevole che si oppone alle anomalie dei sistemi sociali moderni, critica le strutture ideologiche e nelle sue ricostruzioni guida lo spettatore ad un’autoriflessione interiorizzata.

L’installazione video e spaziale intitolata Applauso (2009) è legata al progetto realizzato nel 2009 nell’ambito di Operazione città – una manifestazione della scena indipendente di Zagabria. Cvijanović ha assunto duecento cittadini per una protesta organizzata in una piazza zagabrese, che hanno ricevuto il compenso dopo avere espresso pubblicamente per un’ora le loro opinioni. Durante lo svolgimento della protesta, non è stato possibile capire il perché del raduno, in quanto gli striscioni portavano slogan di varie posizioni politiche, apolitiche, utopiche, femministe, idealiste, fino alle meta posizioni che riguardavano la protesta in corso, come per esempio lo striscione Chi tace acconsente! L’artista ha messo i manifestanti nella posizione in cui avrebbero dovuto trovarsi, come individui impegnati contro le decisioni inaccettabili e antidemocratiche degli apparati di potere dominanti; ha proiettato quindi il proprio attivismo su un gruppo più ampio, si è infiltrato nella loro coscienza e ha innescato dentro di loro una sottile riflessione critica sui concetti di potere, autorità, divieto e responsabilità personale e collettiva.

L’installazione a parete Pago lelettricità è una lastra di marmo che riassume in origine la forma e il contenuto della lapide di Josip Broz Tito, ex statista jugoslavo e leader comunista (1892-1980), a Dedinje, Belgrado. Cvijanović ha convertito un pezzo di marmo di Carrara in un radiatore da parete per uso domestico, un metodo di riscaldamento comune in Jugoslavia dopo la seconda guerra mondiale. Con l’intento di avvicinare l’arte al mondo reale, secondo il principio del ready made, l’autore ha utilizzato un’icona socialista rappresentativa, privandola apparentemente della caratteristica primaria del monumento, più precisamente – conferendole la forma di un dispositivo di riscaldamento, l’ha aggiornata funzionalmente. Un nuovo emblema con un nuovo ruolo gioca maliziosamente con i rituali dei pellegrinaggi di massa lungo i percorsi degli oggetti di culto e allo stesso tempo interviene nell’immaginario collettivo dell’interpretazione del ricordo di quel periodo storico.

Orari d'apertura:
Martedì – Venerdì: 16.00 – 19.00
Sabato: 12.00-19.00

Galleria Medusa, Capodistria

Negli spazi della Galleria Medusa di Capodistria troviamo espressioni mediali e soluzioni tematiche completamente diverse. Ci sono l’opera sonora ambientale Un Valzer? e una applique luminosa a forma di stemma italiano con il titolo La Repubblica. Il neon, che in genere definisce lo spazio urbano e si trova negli elaborati della storia recente dell’arte contemporanea, è una scelta frequente di Cvijanović, di regola al servizio della sua radicale posizione socialmente critica con una spiccata nota ironica. L’esibizione delle insegne di stato della Repubblica Italiana in una scintillante veste al neon, fa loro perdere la serietà di emblemi statali e fa venire in mente uno slogan pubblicitario che fa pensare al consumismo nocivo e onnipresente nella struttura della società moderna.

 Un Valzer? è il titolo suggestivo dell’installazione ambientale e sonora, per la quale l’autore ha scelto i motivi di tre film cult di altrettanti registi (Fernando Arrabal, The Guernica Tree; Pier Paolo Pasolini, Salò o le 120 giornate di Sodoma; Mario Martone, La salita). Sei figure danzanti portano il peso del contenuto di film selezionati: il dramma della guerra civile spagnola attraverso la storia d’amore di una coppia; il soggetto aspro, difficile e ancora oggi controverso del film Salò o le 120 giornate di Sodoma; l’episodio del cortometraggio La salita, immerso nell’atmosfera onirica del paesaggio vulcanico, lo scenario surreale in cui, sotto il peso di responsabilità e dilemmi ideologici, si trova il sindaco democratico di Napoli.

Le figure in ceramica, alte diverse decine di centimetri con dettagli minuziosi e realizzate con materiali diversi, sono progettate nello stile naturalistico dell’estetica artigianale tradizionale del sud italiano. La rappresentazione scenica di singole coppie danzanti in un vortice di valzer leggero è un’esca, ma anche una manipolazione intuitiva, con la quale l’autore ci costringe a riconsiderare i temi sempre attuali della narrazione cinematografica scelta.

Orari d'apertura: https://www.obalne-galerije.si/it/galleria-medusa/