Domenica 15 novembre 2020 è venuto a mancare a Zagabria Ivan Kožarić.

Domenica 15 novembre 2020 è venuto a mancare a Zagabria Ivan Kožarić, rinomato scultore e accademico croato, autore di una delle sculture in pietra del Parco Forma Viva di Sezza vicino a Portorose.

Kožarić (nato nel 1921 a Petrinja) ha studiato scultura all’Accademia di Belle Arti di Zagabria, dove si è specializzato con il Professore Anton Augustinčić. Ha poi trascorso alcuni mesi di studio a Parigi che si sono rivelati importanti per il suo sviluppo artistico, infatti qui ha avuto la possibilità di conoscere le tendenze al tempo attuali dell’arte europea. All’inizio degli anni Sessanta è stato membro del gruppo informale Gorgona, nato a Zagabria. Nel corso della sua carriera ha tenuto ben sessanta mostre personali e ha partecipato ad oltre duecento collettive, in patria e all’estero. Ha esposto alla Biennale di Venezia, alla Biennale di San Paolo e a Documenta di Kassel dove per l’occasione ha trasferito il suo studio di Zagabria (con oltre 6.000 opere), l’installazione fa oggi parte della collezione permanente del Museo di arte contemporanea di Zagabria. Molte delle sue opere si trovano in importanti gallerie e musei di tutto il mondo, tra cui il Museum of Modern Art di New York – MoMA, nonché nella Collezione di sculture in pietra Forma viva Portorose.

Kožarić ha partecipato ad alcuni simposi scultorei svoltisi tra gli anni Cinquanta e gli anni Ottanta nell’area dell’ex Jugoslavia (Bačka Topola 1958, Aranđelovac, 1968, Labin 1970, Cazin, Ostrožac 1975). Nel 1981 è stato invitato a Forma viva Portorose (insieme a Miroslav Chlupač, Yutaka Okano, Bjørn Nørgard, Leonard Rachita, Đjorđije Crnčević).

L’opera realizzata per Forma viva si intitola Kamen (pietra). È un lavoro fedele alla semplice espressione artistica dell’artista, caratterizzata da una forma scultorea astratta. Gli interventi sulla materia sono minimi e schematici. L’artista interviene con intagli in superficie, levigando e scalfendo le parti più rettangolari. La forma in realtà viene lasciata volontariamente indefinita, Kožarić si oppone così alle sculture “da simposio” che ricercano spesso forme più formali ed elaborate, come quelle che nel parco la circondano. La scultura ha conservato la collocazione originaria e, come immaginato dallo scultore, segna simbolicamente il percorso verso la galleria Seška.