BRAD DOWNEY: I am you, you are me (Io sono te, tu sei me) –
Installazione spaziale | Galleria Monfort Portorose | 23.05.24 – 18.08.2024 –
Inaugurazione: Giovedì, 23. 05. 2024 alle ore 19
Brad Downey: Mondo non-oggettivo, 2018. Scultura metaLlica, che si ispira all'idea della Torre di Tatlin, 360 × 285 × 170 cm
Foto di Hanneke Wetzer

Brad Downey è un artista americano che vive e lavora a Berlino. La sua arte sfida le nozioni convenzionali di spazio pubblico e ambiente urbano e invita gli spettatori a riconsiderare il loro rapporto con l'ambiente circostante. Downey rielabora spesso oggetti di uso quotidiano in modi insoliti e talvolta divertenti, esprimendo il potenziale sovversivo della vita quotidiana. Downey vuole creare un dialogo tra l'ambiente urbano e i suoi abitanti. Il suo lavoro apre nuove possibilità di pensiero e di azione e ci invita a immaginare possibilità alternative in futuro per noi stessi e il nostro mondo.
Nella mostra “I AM YOU, YOU ARE ME", Downey presenta al grande pubblico oggetti e video sulle “collaborazioni forzate", realizzate con altri artisti. Manipola le loro opere per modernizzare ed espandere il loro discorso, sincronizzandole nel linguaggio contemporeneo dell'arte. Il lavoro di Downey ci costringe a ripensare il soggetto, lo spazio, il tempo e il linguaggio, dissolvendo il soggetto nell'interazione, misurando lo spazio in azioni potenziali invece che in centimetri, decostruendo la linea temporale della storia dell'arte e manipolando il linguaggio per testare la comprensione dell'arte. Il suo lavoro suggerisce che comprendere l'arte è di fatto un'arte.
Brad Downey ha esposto ampiamente in Europa, così come in molte mostre, musei e biennali internazionali, come la Biennale di Architettura di Timisoara nel 2022 e la Biennale di Architettura di Tbilisi nel 2020. Ci sono state diverse mostre monografiche del lavoro di Downey, tra cui I Am You , You Are Me all'Associazione croata delle belle artiste di Zagabria nel 2023, Slow Motion Disasters al Kunstraum Kreuzberg Bethanien di Berlino nel 2019 e Reverse Culture Shock alla MU Hybrid Art House di Eindhoven nel 2018. Ha esposto in modo indipendente con, tra altri, la mostra Flupp Blubb Boing al Kunstverein Arnsberg nel 2020 e This Echo alla Galeria Vžigalica di Lubiana nel 2019. Nel 2020, Hatje Cantz ha pubblicato un'indagine ventennale sul lavoro di Downey intitolata Slapstick Formalism Process, Project, Object.
Brad Downey (1980, Louisville, Kentucky) è un artista americano che vive e lavora a Berlino. Nella mostra personale I AM YOU, YOU ARE ME (Io sono te, tu sei me), si presenta con oggetti e video realizzati in “collaborazione” con altri artisti di fama mondiale. Secondo Brad questa collaborazione è forzata, poiché la maggior parte di questi artisti, come Robert Smithson, JožePlečnik, Dieter Roth e Vladimir Tatlin, sono già deceduti. Per alcuni di questi, l'autore non è sicuro se avrebbero accettato la collaborazione, mentre per altri osa quasi dire che sarebbero stati felici di fare arte con lui. Brad Downey però non se ne preoccupa, ma pensa che tra lui e questi artisti ci sia una sorta di legame. Nelle sue produzioni, Downey include artisti che, a suo avviso, sono fondamentali per la comprensione e lo sviluppo della situazione odierna. Un buon esempio è Robert Smithson, che è noto soprattutto per le sue sculture e la Land art (l'opera più famosa è SpiralJetty, 1970) e che ha influenzato per decenni artisti che, seguendo il suo lavoro e le sue idee, hanno fondato le basi dell'arte moderna. Ha riformato la scena artistica americana e cambiato il concetto di percezione dell'architettura con la sua penetrazione nello spazio e riflettendosull'effimero nel mondo. Un altro autore citato da Brad è il pittore e architetto russo Vladimir Tatlin, che progettò la Torre Tatlin (1919), che purtroppo non fu mai realizzata. Doveva diventare un monumento mobile dedicato alla Terza Internazionale, simbolo dell'età moderna, dell'ottimismo e della prima rivoluzione. Con tre strutture geometriche all'interno di una spirale e un'altezza di 400 metri, avrebbe oscurato persino la Torre Eiffel. È necessario citare un altro artista molto caro a Downey, Dieter Roth, artista svizzero che, oltre a stampe, libri d'arte e sculture, ha lavorato anche con altri materiali – tra cui cibo e animali marci. Brad si è incontrato con l'artista Roman Signer a un pranzo comune, con il graffitista e attivista politico Banksy ha partecipato a una mostra collettiva nel 2003 a Berlino, quando Downey era in Europa per la prima volta. Nel progetto da lui denominato“Sculture spontanee", ha lavorato con gli studenti sul tema delready-made ispirandosiallo scultore britannico Antony Gormley, ha inoltre conosciuto l'opera di Plečnik durante il suo lungo soggiorno in Slovenia. Brad maneggia le opere di questi artisti per attualizzare ed espandere il loro discorso e per sincronizzarlecon il linguaggio moderno dell'arte, perché il contesto delle opere d’arte cambia con il tempo. Brad Downey tratta le opere di altri artisti soltanto come materiale che ha valore artistico, ma non gli attribuisce una connotazione positiva o negativa, crea semplicemente una nuova (propria) opera d'arte. Nei suoi concetti utilizza per lo più cose di uso quotidiano, che riorganizza o cambia il loro utilizzo in modi inaspettati e scherzosi. A volte trova le opere d'arte da utilizzare, a volte sono le opere a trovare lui.
Tutti gli artisti e tutta l'arte sono (ancora) vivi per BradDowney; indipendentemente dalsecolo o dal periodo storico, gli artisti potrebbero litigare e discutere delle opere d'arte… Ecco perché Brad percepisce gli artisti, di cui sopra, come suoi contemporanei. L'arte è sempre viva, perché è necessaria anche una seconda morte (la prima è la morte fisica, la seconda avviene quando nessuno si ricorda più del tuo nome) affinché ciò accada.
In Slovenia, dove è rimasto bloccato per diversi mesi durante l’epidemia di Covid-19, è probabilmente conosciuto soprattutto per la statua di Melania Trump del 2018, allora first lady americana. Dopo aver fatto ricerche sulla sua città natale e dopo aver trovato un terreno vicino a Sevnica, ha incaricato l'artigiano locale AlešŽupevc – Maxi (una statua a lui dedicata è esposta nella Galleria Monfort) di scolpire l'immagine di Melania con una elettrosega.
Attraverso il suo approccio, Downey mette in dubbio e in discussione il modo convenzionale di pensare allo spazio pubblico e all’arte stessa. Incoraggiando coloro ancorati in un determinato spazio a pensare al significato e allo scopo dello spazio in cui si trovano, promuove modi di pensiero alternativi e sottolinea l’importanza della differenziazione. Vuole che gli spettatori si divertano con le sue opere, esprimano liberamente la propria opinione, indipendentemente dal contesto storico o dal periodo artistico.
Brad Downey è un autore che ha esposto ampiamente in Europa e in molte mostre, musei e biennali internazionali, come la Biennale di architettura di Timisoara nel 2022 e la Biennale di architettura di Tbilisi nel 2020. Ci sono state diverse mostre monografiche del lavoro di Downey, tra cui I AmYou, You Are Me presso l'Associazione croata degli artisti visivi a Zagabrianel 2023, Slow Motion Disasters al Kunstraum Kreuzberg Bethanien di Berlino nel 2019 e Reverse Culture Shock alla MU Hybrid Art House di Eindhoven nel 2018. Ha presentato il suo lavoro con mostre personali tra cuiFluppBlubb Boing al KunstvereinArnsberg nel 2020 e ThisEcho alla Galleria Vžigalica di Lubiana nel 2019. Nel 2020, la casa editrice di fama mondiale HatjeCantz, ha pubblicato una ricerca durata vent’anni sul lavoro di Downey intitolata Slapstick FormalismProcess, Project, Object.
Ana Papež