Stojan Batič è nato nel 1925 a Trbovlje. Ha completato i suoi studi in scultura con una specializzazione nel 1951 presso l’Accademia di belle arti di Lubiana, dove i suoi professori erano Boris Kalin e Frančišek Smerdu. Successivamente è stato il primo sloveno a beneficiare di una borsa di studio, per studiare a Parigi dallo scultore Ossip Zadkin e ha fatto molti viaggi di studio in Europa. Il suo coinvolgimento intenso nella creazione di sculture monumentali inizia nel 1946 e comprende circa trenta opere. La produzione di sculture negli spazi pubblici è un po’ meno ampia e tra queste possiamo annoverare anche la scultura del simposio Forma viva di Portorose e la figura in bronzo di Prometeo in Piazza Tartini a Pirano. La sua personale opera scultorea, ampia e varia nei contenuti, comprende oltre alle sculture pubbliche di grande formato, una ricca collezione di piccole sculture, numerosi arredamenti per uffici e navi transoceaniche e una serie di sculture ritratto pubbliche e per clienti privati. Insieme alla scultura, Batič ha sempre coltivato il disegno, anche quando questo non serviva come studio per realizzare le opere scultoree. Le sue opere sono state presentate in numerose mostre collettive e personali in Slovenia e nel mondo. Ha ricevuto numerosi riconoscimenti e premi per il suo lavoro, tra cui vale la pena evidenziare il Premio Prešeren nel 1960. Stojan Batič è vissuto a Lubiana, dove è morto nel 2015.

 

Stojan Batič è uno dei più importanti rappresentanti sloveni della scultura figurativa del dopoguerra, che non è molto rappresentata nel parco delle sculture del simposio a Sezza. Nell’appuntamento con la scultura del 1964, Batič ha creato un’altra interpretazione del motivo dei minatori, a lui tanto caro. Da giovane l’autore ha lavorato nelle miniere e questa esperienza ha segnato profondamente il suo lavoro creativo. Come nello stile di Zadkin, possiamo ammirare l’analisi disciplinata di un gruppo di figure in piedi, che l’artista definisce in una composizione verticale compatta. La superficie della pietra viene valorizzata con un caratteristico trattamento a rilievo delle singole superfici, che nel tempo è diventato il suo elemento artistico di riconoscimento, praticamente il suo marchio di fabbrica. Quando ci muoviamo intorno alla scultura, possiamo distinguere sulla superficie riccamente strutturata il misterioso mondo del sottosuolo e segmenti dell’inventario delle attrezzature minerarie. Il linguaggio plastico di Batič con la forza espressiva delle forme sintetiche, l’arcaicità monolitica del blocco di pietra, la tecnica dell’intaglio assieme alla profondità del rilievo, rivelano le caratteristiche che l’autore ha utilizzato anche nella creazione di sculture monumentali.

 

Testi di dr. Majda Božeglav Japelj.