Đorđije Crnčević è nato nel 1941 a Dupil (Montenegro). Ha completato gli studi universitari e post laurea in scultura presso l’Accademia di belle arti di Belgrado (1972). Già nel 1967 però ha partecipato a numerose mostre collettive in patria e nel mondo e ha allestito anche una ventina di mostre personali. Oltre alla scultura, ha lavorato anche con la grafica e la pittura. Nel 1991 ha cambiato la sua carriera di artista freelance, diventando titolare di una cattedra presso l’Accademia di belle arti di Belgrado, dove è rimasto fino al 2008. Le sue opere, per le quali è stato premiato più volte, si trovano in collezioni pubbliche e private e all’aperto. Ha partecipato a numerose colonie artistiche e simposi di scultura. L’autore, che ha segnato in modo fondamentale la scena artistica contemporanea in Serbia nel XX e all’inizio del XXI secolo, è morto nel 2013 a Belgrado. Due anni dopo la sua morte, la città gli ha allestito una grande mostra retrospettiva.

L’artista serbo che nelle sue opere sollevava questioni relative al processo creativo, a una visione critica della società moderna e al punto di vista dell’artista, al simposio di Portorose ha realizzato il ritratto di un poeta, o meglio di un filosofo. La composizione in pietra, costituita da due parti, un rettangolo orizzontale e un ovale verticale, ha un punto di partenza concreto. Quest’ultimo è visibile nella parte verticale della scultura. La testa stilizzata del filosofo ha un lato seghettato per illustrare una comunicazione vivace con la base orizzontale su cui è simbolicamente disegnato il numero uno. Con la sua creazione, Crnčević ha voluto far nascere nello spettatore interrogativi legati alla ricerca della verità e del senso della vita.