John Skelton è nato a Glasgow nel 1923. Terminati gli studi d’arte alla Coventry School of Art, ha continuato la propria formazione in qualità di assistente nel laboratorio degli scalpellini Bridgman a Lewes. In seguito ha realizzato molte commesse per le chiese, soprattutto bassorilievi ma anche iscrizioni e motivi araldici scolpiti ad arte. Con le sue innovative forme calligrafiche ha influito in maniera rilevante sulle generazioni più giovani di artisti che si dedicano a questo settore. Numerose opere tematiche di Skelton si trovano a Stratford-upon-Avon, città natale di William Shakespeare. L’artista è morto nel 1999, nella località di Streat (East Sussex, Gran Bretagna). A Snape Malting (Suffolk) si è tenuta nel 2020 una grande mostra retrospettiva dedicata alla sua opera di letterista su pietra e su altri materiali.
Al simposio di Portorose Skelton ha realizzato una scultura dedicata alla maternità. La figura distesa, dalle forme semplificate e la pancia gonfia, è, per certi versi, una reinterpretazione della preistorica Venere di Willendorf. La scultura a tutto tondo ha rappresentato l’inizio di una nuova fase nello sviluppo artistico personale dello scultore, in quanto si discosta visibilmente dalle precedenti opere, concepite come forme diritte e lineari. Skelton ha ammesso che proprio l’esperienza lavorativa all’aperto al simposio è stata una svolta. Lavorare per tutto il giorno sotto il sole del Mediterraneo richiedeva uno sforzo notevole, soprattutto per il continuo doversi muovere attorno alla scultura e seguire le variazioni della luce sulla sua superficie. Questa prova ha completamente cambiato la precedente bidimensionalità dell’autore, un’interpretazione piatta della scultura, nata in prevalenza nell’ambiente chiuso del suo studio.