Il corpo come punto di vista: Mostra fotografica | 30.6.─11. 9. 2022 | Galleria Loggia Capodistria | Inaugurazione: giovedì, 30. 6. 2022, alle ore 19.30 |
Curatrice: Hana Čeferin, Co-curatrice: Tatjana Sirk | In collaborazione con: Galleria Fotografia di Lubiana



Quando consideriamo il corpo umano attraverso il prisma della storia dell’arte, nella nostra mente si insinuano numerose immagini. Dai ritratti di santi medievali, alle figure rinascimentali di dee greche nude o alle campagne pubblicitarie del XX secolo, nelle immagini del corpo abbiamo proiettato nel corso della storia innumerevoli significati. Ma quale significato possiede oggi la rappresentazione artistica del corpo? È ancora limitata soltanto al contesto del nudo femminile, come suggerito da John Berger nella sua Questione di sguardi? Siamo diventati indifferenti al soggetto a causa del diluvio di immagini del corpo, come scrive Susan Sontag nel libro Sulla fotografia? Oppure la fotografia ha ridotto il corpo al mero oggetto di rappresentazione, proprio come i fotografi del Bauhaus usavano gli oggetti domestici casuali come soggetti?
Sicuramente si potrebbe sostenere ciascuna delle affermazioni di cui sopra. Quando osserviamo da vicino le artiste e gli artisti sloveni che si occupano del corpo oggi, sembra che il corpo non sia per loro stimolante soltanto per il suo significato (spesso) controverso. Nelle fotografie esposte, i corpi maschili e femminili appaiono come uno strumento di esplorazione del mezzo espressivo e sono parte di una più ampia sperimentazione con il mezzo stesso. Sebbene un gran numero di opere esposte presenta il corpo nudo, motivo spesso associato all’oggettivazione del corpo femminile, queste fotografie si avvicinano all’erotico in un modo che non ha nulla a che fare con l’osceno o con la pornografia. Come scritto nell’importante saggio di Audra Lorde Usi dell’erotico: L’erotico come potere, nelle opere esposte l’erotismo incarna il potere creativo e l’armonia.
La selezione di autori rappresentati da Galerija Fotografija cerca di mostrare attraverso le opere fotografiche di artiste e artisti che differiscono per età, genere, collocazione temporale e interessi, i modi sfaccettati della trattazione del corpo umano nell’arte. Il denominatore comune delle opere esposte è la loro tendenza alla curiosità, alla creatività e alla diversità, e allo stesso tempo l’esplorazione del rapporto tra l’artista e il soggetto.
Nelle fotografie di Uroš Abram, il corpo è parte integrante, essendo allo stesso tempo il soggetto delle sue opere e anche il mezzo per realizzarle. Nel suo lavoro utilizza la camera oralis – una camera oscura che crea con la propria bocca (il proprio corpo) per fotografare volti e figure sfocati e poi trasferirli su tela. Vanja Bućan ci ricorda in modo giocoso attraverso fotografie del mondo naturale, quanto le nostre idee su ciò che è “naturale" siano spesso arbitrarie. La presenza umana nelle sue opere è indicata solo da parti isolate del corpo, che in ambienti fittizi, creati con collage mostrano il complesso rapporto tra uomo e natura. Boris Gaberščik utilizza oggetti apparentemente inutili, casuali e ritrovati e li riposiziona in layout fantasiosi e spesso umoristici, attraverso un uso magistrale della luce e della composizione. Utilizzando solo una singola fonte di luce e una macchina fotografica di grande formato, Gaberščik cerca corpi dove non ce ne sono, invitandoci a ripensare alla nostra concezione delle immagini fotografiche. Andrej Lamut immagina il corpo come una figura onirica, con la quale crea immagini di corpi senza volto che scendono nell’oscurità o si muovono in foto come ombre appena percettibili. La serie di fotografie di Lamut intitolata Mnemosis si ispira alla paraipnagogia quotidiana, uno stato di coscienza tra sonno e veglia in cui il significato rimane appena fuori dalla nostra portata e le immagini perdono la loro coerenza. Tanja Lažetić include nei suoi progetti multimediali le rappresentazioni del proprio corpo. Nel progetto intitolato Puttana, legato all’opera di Sanja Iveković, La tragedia di una Venere (1975), in cui Iveković ha confrontato fotografie della sua vita con fotografie simili di Marilyn Monroe. Lažetić ha ristampato l’opera nel 2010 mettendo in copertina la propria immagine, sulla quale ha stampato la parola puttana. Attraverso questo suo intervento, vuole aprire i temi della fama, dei confini tra pubblico e privato e della rappresentazione del corpo femminile. Tilyen Mucik esplora le potenzialità di unire l’immagine fotografica con i processi naturali, un obiettivo che deriva dal suo profondo interesse per la botanica. Il suo amore per le piante è evidente nella sua serie di antotipi, una tecnica fotografica analogica dove le immagini vengono create usando materiali vegetali fotosensibili e nelle stampe con un processo alla clorofilla su foglie di piante. L’immagine di corpi nudi in queste fotografie svanisce gradualmente con l’esposizione prolungata alla luce, richiamando così l’attenzione sulla natura transitoria di tutti gli esseri viventi. Nei suoi nudi ripresi con la polaroid, Janez Pukšič crea ritratti femminili delicati e vaporosi, in cui cerca di trasferire la sensualità di ciò che viene ritratto nella tecnica dell’opera stessa. Usando la tecnica del trasferimento di immagini polaroid, crea nudi delicati ed erotici. Blaž Rojs affronta il suo lavoro come una tela di intervento. Nelle sue opere multidisciplinari, combina le tecniche del collage, della pittura, della fotografia, della scultura e del graphic design, che ruotano attorno a polaroid di corpi femminili nudi. Aggiungendo e sottraendo dall’immagine primaria, Rojs crea delle narrazioni personali uniche e intime per l’introduzione di elementi personali, come per esempio le lettere inventate che solo lui comprende.
Hana Čeferin
HANA ČEFERIN (1995), laureata in inglese e storia dell’arte, è collaboratrice dal 2015 della Galerija Fotografija di Lubiana, dove lavora con artisti sloveni e internazionali. Dal 2021 è redattrice della rivista d’arte contemporanea ETC.. Come curatrice indipendente, ha collaborato, tra gli altri, con la Galleria dei vincitori del Premio Prešeren di Kranj, il Cankarjev dom, la Galerija Škuc e la Galleria nazionale slovena. Pubblica regolarmente contributi critici e storici dell’arte in collezioni e riviste come Likovne besede e Membrana / Fotografija. Tra il 2020 e il 2022 ha frequentato la scuola di pratica curatoriale e scrittura critica Svet umetnosti (Mondo dell’arte), che opera nell’ambito di SCCA a Lubiana.
UROŠ ABRAM (1982) si è laureato nel 2010 presso l’Accademia di Belle Arti (FAMU) di Praga. Dal 2013 lavora per il settimanale Mladina, dove accompagna le pubblicazioni con i suoi ritratti fotografici, esposti anche alla Galleria nazionale nel 2017. Ha pubblicato due libri: nel 2011 Telo. Made in Me (Il corpo. Made in Me), in cui presenta una serie di fotografie realizzate con la camera oralis, invenzione dell’autore stesso, che con la propria bocca forma la camera oscura. Il libro Dialoški portreti (Ritratti dialogici) (2017) presenta una serie di ritratti innovativi di artisti sloveni, realizzati nell’ambito del suo progetto per il settimanale Mladina. È ancora attivo anche nel campo del reportage e della fotografia d’arte.
TILYEN MUCIK (1995) ha esplorato la combinazione di motivi femminili e botanici nel campo della fotografia come parte della sua tesi di laurea, tema che ha approfondito con lo studio intensivo di botanica e fotografia. Nel 2013 ha ricevuto il primo premio del Tresk festival per la migliore fotografia di concerti e nel 2018 una segnalazione speciale della giuria. Le sue opere sono state esposte in Slovenia e all’estero e pubblicate su riviste online e cartacee britanniche (Wotisart?,SemiMagazine), americane (Float magazine, Shuba magazine, F-stop magazine) e canadesi (Terroir magazine). Ha terminato gli studi post-laurea in fotografia presso l’Accademia di belle arti e design di Lubiana.
JANEZ PUKŠIČ (1945) ha lavorato come fotoreporter per 12 anni, poi si è specializzato in fotografia culinaria. Ha pubblicato fotografie in più di 100 libri di cucina di fama internazionale, per i quali ha ricevuto numerosi premi. Nel 2010 ha realizzato, in collaborazione con il designer Žare Kerin, due libri per i quali ha ricevuto il prestigioso premio Red dot design award. Nella sua pratica artistica si sta concentrando sul catturare la fugacità del momento, ricercata sia nelle sue polaroid erotiche quanto nelle impressioni e nei paesaggi stampati su tela.
BLAŽ ROJS (1995) unisce nel suo lavoro pittura, fotografia e graphic design. Nel 2020 si è laureato presso l’Accademia di belle arti e design (ALUO) di Lubiana con la tesi di laurea premiata “Intervento in fotografia". Tra le altre cose, ha tenuto mostre personali nello spazio del progetto Fotopub (2020) e nella galleria Dobra vaga (2021), e ha partecipato alla mostra collettiva Now You See Me Moria nel museo FOAM di Amsterdam e Fotomuseum (2021) in Olanda. Vive e lavora a Lubiana, in Slovenia.
TANJA LAŽETIĆ (1967) lavora nel campo della fotografia, del video, della performance, della ceramica e del libro d’artista. Ha esposto alla Galleria moderna slovena (dove ha partecipato quattro volte alla triennale U3), al Museo d’arte contemporanea Metelkova – Lubiana, al Neuer Berliner Kunstverein di Berlino, alla Real Academia de Bellas Artes de San Fernando di Madrid, al Museo Brandhorst di Monaco di Baviera, Gagosian Gallery di Parigi, Beverly Hills, New York e altrove. Nel 2015 ha ricevuto il bronzo al Festival di Nanchino in Cina, il terzo premio alla triennale internazionale di ceramica UNICUM di Lubiana e nel 2016 il Premio Jakopič. Negli ultimi dieci anni, Lažetić ha pubblicato più di venti libri d’arte. Il suo libro Whore è stato incluso nella raccolta The Photobook: A History, Volume III, pubblicato nel 2014 dalla casa editrice Phaidon. I suoi libri sono inclusi anche nella collezione MoMA Artists ‘Books Collection e nella Tate Collection of Artists’ Books. Vive e lavora a Lubiana.
ANDREJ LAMUT (1991) è un fotografo che esplora varie tecniche fotografiche analogiche e digitali nel suo lavoro, le sue fotografie sono concepite come oggetti fisici che devono essere visti, sentiti e vissuti. Nel 2016 ha conseguito un master con lode presso l’Accademia di belle arti e design e ha ricevuto numerosi riconoscimenti per il suo lavoro, tra cui il premio Prešeren ALUO per studenti e il riconoscimento per il miglior design per il libro nella sezione di edizioni monografiche e bibliografiche alla 33a Fiera del libro slovena. Nel 2018 ha rappresentato la Slovenia, come giovane artista, nel primo ciclo della piattaforma fotografica internazionale PARALLEL – European Photo Based Platform, all’interno della quale ha presentato i suoi lavori al festival FORMAT in Gran Bretagna e Organ Vida in Croazia. Negli ultimi due anni collabora come mentore a laboratori fotografici con numerose istituzioni, tra cui la Galleria d’arte Maribor e VIST.
VANJA BUĆAN (1973) è una fotografa slovena che vive e lavora a Berlino. Dopo essersi diplomata alla Royal Academy of Art dell’Aia, ha sviluppato un approccio artistico personale che si concentra tematicamente sulla rappresentazione del rapporto tra le persone e la natura. Il suo linguaggio fotografico unico le è valso importanti premi e nomination internazionali. Vanja Bučan ha esposto al Kunsthaus Wien (Austria), Lentos Kunstmuseum (Austria), museo Benaki (Grecia), museo d’arte Lishui (Cina), Cafe Art Museo Pechino (Cina), Museo d’arte moderna di Banja Luka (Bosnia ed Erzegovina), ai festival come Circulation(s) Parigi, Biel Photofestival, Athens Photo Festival, Solar Photo Festival, mese della fotografia a Los Angeles, Leica Gallery Wetzlar, Getty Images Gallery Londra, Poznan Photo Biennial, e ha partecipato a numerose fiere d’arte europee.
BORIS GABERŠČIK (1957) si è affermato con le sue nature morte fotografiche analogiche in cui gioca in modo umoristico con oggetti, illuminazione e composizione, creando così nuovi significati. Le sue opere sono state riconosciute a livello internazionale e incluse in numerosi musei e collezioni private. Per i suoi lavori ha ricevuto numerosi premi, tra cui nel 2018 il premio della Fondazione Prešeren. I suoi lavori sono stati presentati in fiere all’estero tra cui Paris Photo (2010, 2011), Photo Basel (2017, 2018, 2019) e Vienna Contemporary (2019). Dal 1986 ha tenuto numerose mostre a Lubiana (Galerija Fotografija, Galleria Equrna, Galleria Moderna), a Graz (Orpheum), a Salisburgo (Galleria Fotohof), a Parigi (VU’) e numerose mostre collettive in tutto il mondo.
