Teddy Carrasco è nato nel 1933 a La Paz. Il suo interesse per l’arte risale alla fine degli anni ‘50 del secolo scorso quando durante degli scavi archeologici conobbe l’arte precolombiana. Successivamente ha approfondito il suo sapere amatoriale sperimentando l’utilizzo di diversi materiali scultorei: granito, marmo, acciaio, cemento e bronzo. L’autore è noto per le sue statue di dimensioni monumentali negli spazi pubblici. Ha partecipato a diverse mostre personali e collettive nonché a simposi di scultura in Europa, America e Asia. Per le sue opere ha ricevuto numerosi premi e riconoscimenti. Dal 2003 vive e lavora a Saurat in Francia.

La statua dell’artista boliviano non può evitare il confronto con la tradizione figurativa dell’arte precolombiana, nella quale l’autore ha saputo infondere la freschezza dei moderni approcci. La scultura stilizzata e plasticamene compatta di una coppia abbracciata è equilibrata nella composizione dal “vuoto di Moore” al centro. Allo tesso tempo l’opera ci ricorda le prime ricerche dello scultore romeno Constantin Brancusi (Il bacio, 1907). Carrasco ha saputo prestare molta attenzione alle specificità del materiale che ha scelto, anche nella ricerca degli effetti di luce sulla superficie della pietra istriana in rapporto ai dettagli. L’armonia tra gli osservatori, l’ambiente e la scultura è stata ulteriormente favorita dalla scelta della posizione su un terrapieno rialzato che consente la visione anche dal basso – “da sotto in su”.